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Video Highlights Bologna – Roma 1-5: Sintesi e gol

La verità è che andava sospesa per manifesta inferiorità. La Roma ha sbriciolato il Bologna senza nemmeno forzare, segnando 5 gol in un primo tempo in cui sarebbero dovuti essere oggettivamente 8, se Dzeko in particolare non avesse sbagliato l’impossibile. La squadra di Fonseca, in tribuna per squalifica al Dall’Ara, si è trovata di fronte una difesa inesistente, in cui ha esordito in porta il ventunenne bolognese Federico Ravaglia, mentre in attacco nel finale è toccato anche a Mattia Pagliuca, figlio del portierone nazionale, attaccante per vocazione. Erano tante le assenze tra i rossoblù (si è aggiunta quella dello scozzese Hickey, positivo ieri al Covid e già in isolamento), ma non basta a giustificare la più brutta partita interna degli ultimi anni insieme all’1-7 col Napoli del 2017. Dopo un quarto d’ora la Roma era già 3-0: è la prima volta che succede in serie A quest’anno.

La ripresa si poteva anche non giocare: ogni tanto la squadra di Mihajlovic ha emesso un bip sull’encefalogramma piatto (2 gol annullati per fuorigioco, ma due annullati anche alla Roma più un palo di Mayoral a porta vuota). A proposito del tecnico serbo, questa è una sconfitta di quelle pesantissime, che danno l’idea di come qualcosa si sia rotto. Sinisa attacca in modo diretto i giocatori, affermando – incredibilmente – che lui non ha colpe: «Primo tempo disastroso e scandaloso. Siamo stati allo stesso tempo gli scapoli e gli ammogliati, mentre la Roma era una squadra di A. Ora si va tutti in ritiro (da oggi al 23 dicembre, ndr). Le assenze non devono essere una scusa. Non abbiamo fatto un fallo per 45′. Nella ripresa abbiamo tirato fuori un pizzico di dignità, ma perchè la Roma si è fermata».

Tanto Mihajlovic ha un contratto ricchissimo e di fatto non è esonerabile. Del resto il patron Joey Saputo non bada a dettagli come le sconfitte epocali: perde quasi 24 milioni di media a stagione da sei bilanci di fila e si dice «molto soddisfatto» della gestione Fenucci-Bigon-Sabatini-Di Vaio. Contento lui… Proprio il ds Bigon si dice sereno: «Non sono preoccupato per le prossime partite. ma per la decina di indisponibili. Dobbiamo capire gli errori di oggi (ieri, ndr). Non vogliamo ricapiti più».

La Roma dal canto suo ha deliziato. Ogni volta che scendeva palla al piede nel primo tempo, ha segnato oppure c’è andata vicino. Con un filo di gas. Tra le perle, spicca la rete del 4-1 di Veretuout alla quinta stagionale, dopo un’azione combinata tra Dzeko, Pellegrini e Mkhitaryan. Poi nella ripresa la Roma ha chiaramente sollevato il piede. Ha concesso spazio al Bologna, ma mantenendo sempre l’attenzione. I giallorossi hanno così timbrato il cartellino, forti di un approccio attento e vincente. I meriti sono evidenti, ma ieri è stato il caso di un Tir a tutta velocità che passava sopra una bicicletta arrugginita abbandonata sull’asfalto. Nuno Campos ha sottolineato l’evidenza: «La prima parte di gara è stata una delle nostre migliori di sempre. La Roma sta crescendo. Il momento è brillante, ma non abbiamo ancora centrato niente. Ciò che stiamo facendo è frutto di un anno in più di lavoro anche con i giovani».

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