L’esperienza al Governo del MoVimento 5 Stelle sarà ricordata come quella del passaggio da Salvini a Conte, dei vari ministeri ricoperti da Luigi Di Maio, per l’uscita dei dissidenti, ma soprattutto per il Reddito di Cittadinanza, il sistema assistenziale che è sempre stato uno dei capisaldi della filosofia politica del Mo- Vimento. Molti ricordano la sera che fu approvato, con Di Maio esultante sul balcone di Palazzo Chigi esclamando trionfante “Abbiamo abolito la povertà”.
Le intenzioni erano buone, poi però c’è l’esecuzione da parte del Governo che non è stata come annunciata, e l’aggiramento da parte di cittadini non proprio onesti. Ad esempio dai controlli è emerso che fra i fruitori del Reddito c’era chi possedeva ville e auto di lusso, un detenuto per mafia, e tanti altri. E’ la Guardia di Finanza a spiegare di aver svolto nei primi sei mesi del 2019 in materia di prestazioni sociali agevolate e ticket sanitari, circa 23.259 interventi e di questi 12.426 (il 53%) sono risultati irregolari, per un ammontare complessivo della frode accertata di circa 8,6 milioni di euro. Sono state segnalate alle autorità competenti circa 11.779 persone tra cui un 42enne di Modena che percepiva in reddito pur possedendo ben 78 auto.
Secondo i dati dell’Osservatorio dell’Inps, al momento sono 1,6 milioni le domande di reddito o pensione di cittadinanza arrivate all’Inps, ma di queste 457 mila sono state respinte e 88 mila sono in lavorazione. Quelle accolte sono state circa un milione e centomila (il 67%) e di questi 56 mila sono decaduti dal diritto. Il primato delle domande pervenute è del Sud e nelle isole con 911 mila nuclei, poi c’è il Nord con 463 mila e il Centro 268 mila nuclei. L’importo medio erogato varia a seconda della prestazione percepita: in media sono 532 per il Reddito di cittadinanza e i 222 euro per la Pensione di cittadinanza. Il 67% percepisce un importo mensile inferiore a 600 euro, l’1% superiore a 1.200 euro. I single (in tutto 202 mila) percepiscono fra i 400 e i 600 euro.